Der Einfluss der Kanonistik auf die europŠische Rechtskultur, Band 4 Prozessrecht, hg. v. Mausen, Yves/Condorelli, Orazio/Roumy, Franck u. a. Bšhlau, Kšln 2014. XVIII, 361 S. Besprochen von Maura Mordini.

 

Il quarto volume della serie ÒDer Einfluss der Kanonistik auf die europŠische RechtskulturÓ raccoglie i risultati del convegno tenutosi nel novembre del 2011 presso lĠabbazia di Royaumont - poco a nord di Parigi - con il supporto economico dellĠÒInstitut universitarie de FranceÓ. AllĠincontro hanno partecipato specialisti di diverse nazionalitˆ, impegnati nellĠindagine sui molteplici aspetti dellĠinfluenza esercitata dal diritto canonico sulla cultura giuridica di area europea, questa volta con particolare attenzione verso il diritto processuale e le prove in giudizio.

 

Il volume si apre con il saggio di Luca Loschiavo (Isidoro di Siviglia e il suo contributo allĠordo iudiciarius medievale), ove sono analizzati i passi dedicati da Isidoro di Siviglia nelle Etymologiae e nelle Sententiae al giudizio, alle sue componenti e alle sue finalitˆ: lĠA. conclude che la sintesi operata dal vescovo spagnolo rispetto alla tradizione delle Scritture e del diritto romano ha rappresentato un modello per i lettori dei secoli successivi, grazie soprattutto alla grande diffusione delle Etymologiae.

 

Andrea Padovani (LĠargomentazione dialettica negli ordines iudiciarii canonistici. Secoli XII-XIII) dimostra un progressivo affermarsi dellĠuso dellĠargomento tecnico, nel contesto culturale segnato dalla riscoperta della logica aristotelica. Sebbene in maniera meno frequente e raffinata rispetto ai giuristi posteriori (dalla seconda metˆ del secolo XIII) lĠA. indica ventiquattro loci dialettici e alcuni paralogismi (fallacie) utilizzati negli ordines esaminati.

 

Il contributo di Olivier Descamps (Aux origines de la procŽdure sommaire: Remarques sur la constitution Saepe contingit (Clem., V, 11, 2))  incentrato sulla genesi e sullĠanalisi del contenuto della celebre decretale di papa Clemente V dedicata alla disciplina il processo sommario, le cui caratteristiche peculiari erano giˆ state definite dalla dottrina giuridica dei secoli XII e XIII.

 

Orazio Condorelli (Un contributo bolognese alla dottrina del processo romanoÑcanonico: il Tractatus de accusationibus et inquisitionibus di Bonincontro di Giovanni dĠAndrea (  1350)) si occupa del trattato processuale composto dal figlio dellĠillustre canonista, altrimenti noto come Tractatus aureus, composto verso la metˆ del XIV secolo in ambito bolognese. Alla nota biografica su Bonincontro di Giovanni dĠAndrea segue lĠanalisi del trattato tenendo conto della dottrina precedente in materia: cos“ lĠA. conclude che si tratta di uno strumento non del tutto originale nel contenuto, ma estremamente utile per la pratica, che ne decret˜ uno straordinario successo attestato dalla significativa diffusione.

 

Harry Dondorp (Klagen auf Schadenersatz oder ErfŸllung. Das Petitum in der Prozessliteratur bis Durantis) analizza lĠistituto giuridico del petitum, esaminando una serie di testimonianze dottrinali risalenti ai secoli XII e XIII: ne risulta una progressiva necessitˆ di specificazione in ordine allĠoggetto della domanda rivolta al giudice, affinchŽ la formulazione dellĠazione consentisse il corretto svolgimento del processo.

 

David von Mayenburg (Die Rolle des kanonischen Rechts bei der Entwicklung des officium iudicis als rechtliche Handhabe in Untertanenkonflikten), dopo aver chiarito il significato della formula nel diritto romano e nel ius commune fino al secolo XVIII, esamina lĠistituto dellĠofficium iudicis nellĠambito dei conflitti che contrapponevano i signori territoriali agli uomini ad essi soggetti.

 

Yves Mausen (Quis non tenetur suum aduersarium instruere. RŽpartition concrte de la charge de la preuve et fauor rei) ricostruisce lĠobbligo di istruzione processuale incombente sulle parti, in considerazione del principio del favor rei e della definizione dellĠonere della prova, secondo la dottrina dal secolo XII fino a Baldo degli Ubaldi.

 

Antonia Fiori (La valutazione processuale della personalitˆ dellĠaccusato: dallĠinfamia alla Òcapacitˆ a delinquere del colpevoleÓ) indaga i modi previsti dal diritto canonico per la valutazione della personalitˆ dellĠaccusato, secondo criteri soggettivi e oggettivi, poichŽ la fama del reo costituiva un dato rilevante in diverse fasi dellĠiter processuale.

 

Hans-Georg Hermann (HŸrden und Hilfen bei der Richterablehnung: das iuramentum perhorrescentiae) esamina il iuramentum perhorrescentiae, nonchŽ la possibilitˆ che avevano le parti di ricusare i giudici sospetti, valutando lĠinflusso del diritto canonico sullĠistituto.

 

Al trattamento riservato dal diritto canonico al recidivo in caso di eresia  dedicato il saggio di Marie-Clotilde Lault (LĠanimadversio justa du relaps? La rŽponse de la procŽdure canonique), mentre Franck Roumy (Complementum justitiae exhibere: La fortune dĠune clause de chancellerie pontificale aux XIIe et XIIe sicles) si occupa della formula Ôcomplementum justitiae exhibereĠ, poco frequente, ma utilizzata presso la cancelleria pontificia dalla metˆ del XII secolo, poi stabilizzata allĠinterno di alcuni formulari sotto il pontificato di Bonifacio VIII e impiegata anche dalla cancelleria imperiale, nonchŽ da quella regia francese.

 

Mathias Schmoeckel (Ambrosius und der Prozess der Indicia. Verfahrensarten der KirchenvŠter) si sofferma sulle radici dellĠistituto dellĠappello nella Patristica, con particolare riferimento agli scritti di s. Ambrogio, mentre Anne Lefebvre-Teillard (LĠappel a gravamine) esamina lĠaffermazione della procedura che consentiva di presentare un appello ancor prima della pronuncia della sentenza.

 

Il contributo di Peter Landau (Die AnfŠnge der Appellation in Mitteleuropa im hohen Mittelalter) mette in luce lĠinfluenza del diritto canonico sullĠamministrazione della giustizia nellĠEuropa centrale, che risulta tanto profonda da ricondurre ad esso, in ultima analisi, anche istituti ritenuti caratteristici del diritto processuale sassone.

 

Infine, Anthony Musson (The influence of the Canon Law on the Administration of Justice in Late Medieval England) ha riscontrato analoghe influenze del diritto canonico sullĠamministrazione della giustizia nellĠInghilterra tardo medievale, con particolare riferimento alla giurisdizione arbitrale e allĠazione della Chancery.

 

Ai saggi seguono gli indici (rerum, personarum, canonum et legum) che costituiscono un prezioso ausilio per la consultazione degli studi raccolti.

 

Si segnala, infine, che  in preparazione il quinto volume della serie ÒDer Einfluss der Kanonistik auf die europŠische RechtskulturÓ dedicato al rapporto tra diritto canonico ed economia.

 

Siena                                                  Maura Mordini